UNI 11673/4: pubblicata l’ultima parte di normativa sulla posa in opera

UNI 11673/4: pubblicata l’ultima parte di normativa sulla posa in opera

UNI ha pubblicato la 11673/4, ovvero la quarta e ultima parte della norma UNI 11673, Posa in opera di serramenti – Parte 4: Requisiti e criteri di verifica dell’esecuzione. Una riflessione sulle implicazioni di questa nuova norma che completa il quadro, aggiungendo il controllo finale.

Il quadro normativo è finalmente completo. Con la pubblicazione dell’ultima parte della normativa UNI 11673, ora gli operatori del settore hanno in mano tutte le carte per una posa in opera ‘a regola d’arte’. La normativa si articola ora in 4 parti e passa dalla definizione della progettazione ed i rispettivi errori da evitare, alle competenze che deve possedere un operatore ‘certificato’, dalle caratteristiche ed i requisiti minimi necessari degli enti formatori, alla verifica dell’esecuzione della posa in opera. Ed è proprio su questo quarto ed ultimo punto che ci si vuole focalizzare.

Come si verifica l’esecuzione di una buona posa?

Le caratteristiche che deve avere una buona posa in opera sono indicate nella normativa che specifica la progettazione.

  • ISOLAMENTO TERMICO: la capacità del giunto di posa di isolare teoricamente l’ambiente interno da quello esterno si misura con un metodo termografico, ossia verificando che la distribuzione di temperatura intorno al serramento sia compatibile con quella progettata. 
  • ISOLAMENTO ACUSTICO: la misura dell’isolamento acustico di facciata è già contenuto nella norma UNI EN ISO 16283-3; quello che viene qui specificato è come risalire alla prestazione acustica del giunto di posa, e quindi alla correttezza o meno della sua esecuzione.
  • PERMEABILITA’ ALL’ARIA: viene determinata mediante il cosiddetto ‘Blower Door Test’, opportunamente adattato e calibrato al fine di concentrare l’analisi di un solo serramento. La prova si considera superata quando la prestazione di permeabilità all’aria misurata conferma quella dichiarata dal produttore in sede di certificazione del prodotto.
  • TENUTA ALL’ACQUA: sono indicati due metodi. A semplice gocciolamento, senza spinta del vento, oppure con opportuna pressione per simulare il carico del vento.
  • RESISTENZA MECCANICA
  • DURABILITA’, EMISSIONE C02 E TRASPIRABILITA’: quest’ultime sono prestazioni completamente determinate dal progetto e dai materiali impiegati, la verifica è documentale

Panorama completo, ma attenzione alla progettazione

Con questa ultima parte della norma UNI 11673 si completa il panorama relativo alla posa in opera dei serramenti, che ora attende soltanto il Decreto del Presidente della Repubblica per diventare qualcosa in più di uno schema di riferimento. I metodi di prova indicati sono degli utilissimi strumenti per verificare che l’installazione dei serramenti mantenga in opera le prestazioni dichiarate dal produttore ed i requisiti delineati in fase di progettazione.

Magis40: una nuova finestra sul mondo

magis40: una nuova finestra sul mondo

magis40 è il nuovo sistema minimale in legno-alluminio realizzato con l’esclusiva tecnologia uni_one di Uniform. Tutto in soli 4cm.

magis40, il profilo minimale in legno firmato Uniform diventa il protagonista di un video molto creativo ed emozionante, immaginato e creato dall’art director dell’azienda, l’architetto Giorgio Massimiliano Marchesi.

magis40

Uniform, che ribadisce fortemente la sua natura di sistemista, già da diverso tempo ha messo in atto delle strategie di comunicazione a servizio del proprio cliente serramentista con l’intento di supportarlo nell’ampliamento della propria fascia di potenziali clienti.
Questo video rappresenta l’apice del concetto che più volte nell’ultimo periodo Uniform ha sostenuto e cioè che il serramento non può essere più considerato come un prodotto edile ma come elemento d’arredo e per questo investito anche di tutta quella carica emozionale che generalmente contraddistingue il mondo del mobile.
Ovviamente e rigorosamente senza tralasciare alcun aspetto tecnico e prestazionale ma performance e tecnologia di magis40 sono assicurate. La parte in legno dell’anta ha una sezione a vista di soli 40 mm e la ferramenta a scomparsa è completamente invisibile. Il modello open-in magis40 si completa con una soluzione alzante scorrevole chiamata HS-magis40 e un modello open-out, il format38. Lavorazioni di alta qualità abbinate a tecnologie evolute permettono di ottenere risultati eccellenti in tutte le soluzioni.
Tra elemento fisso e apribile vi è una perfetta equivalenza estetica sia nella vista interna sia in quella esterna, grazie all’esclusivo sistema di bloccaggio a scomparsa degli elementi fissi, brevettato da Uniform, cosi come è brevettata l’assenza di battute fisiche tra anta e telaio.
Il minimalismo di magis40 diventa assoluto grazie alla posa filo muro che nasconde completamente il telaio in legno.

Guarda il video:

Fonte: Guida Finestra, O. Munini, 23 dicembre 2020

Quali sono le spese detraibili per infissi soggetti ad Ecobonus?

Quali sono le spese detraibili per infissi soggetti ad Ecobonus?

Quali le spese detraibili per gli infissi ecobonus? E che cosa sono le spese professionali?

Questi due temi sono usciti dall’ambito stretto dei commercialisti per diventare dibattito pubblico intrasettore con l’arrivo del DM 6 agosto 2020, del suo Allegato I, dell’introduzione dei massimali di posa al mq per serramenti e schermature solari (tende, scuri). E delle famose tre righe finali: ”costi esposti in tabella si considerano al netto di IVA, prestazioni professionali e opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie”.

E allora tutti a cercare di ben definire le ‘prestazioni professionali’  e le ‘opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie”. Sulle spese per prestazioni professionali ci sono pochi dubbi perché esse sono relative all’intervento di un professionista, inteso come Tecnico abilitato, ovvero ingegnere, architetto, geometra iscritto a un Ordine.  Poco tempo fa, all’interno del settore serramenti, girava una vocina che assimilava le spese professionali a quelle del professionista del serramento o della posa. Pur considerandoci tutti professionisti, i tecnici abilitati sono un’altra cosa. Come ha specificato l’Ing. Tisi in occasione del Serramentour. Ma si sa, in questo settore, è sempre meglio precisare accuratamente.

Sul tema delle spese detraibili, diventato di somma importanza con l’arrivo del DM Requisiti tecnici Ecobonus 6 agosto 2020 e il suo Allegato I, eravamo già intervenuti qualche settimana fa qui. Ora è il caso ritornare sull’argomento in maniera più approfondita facendo riferimento ai documenti dell’Agenzia delle Entrate.

Le spese detraibili secondo l’Agenzia delle Entrate

Il documento cardine è la vecchia Circolare del 11/05/1998 n. 121 del Ministero delle Finanze, Dipartimento Entrate Affari Giuridici Serv. III, reperibile qui. Il suo contenuto è stato spesso ripreso in altre Circolari e nelle Guide dell’Agenzia delle Entrate.

Della Circolare che è piuttosto corposa a noi interessa il punto

  1. 5. Spese che danno diritto alla detrazione e disciplina della detrazione d’imposta.

Esso afferma che:

“Nell’ambito delle spese che danno diritto alla detrazione, nel limite già esposto, sono state evidenziate le spese per:

– progettazione dei lavori;

– acquisto di materiali;

– esecuzione dei lavori;

– altre prestazioni professionali richieste dal tipo di intervento;

– relazione di conformità degli stessi alle leggi vigenti;

– perizie e sopralluoghi;

– imposta   sul   valore   aggiunto,  imposta di bollo e diritti pagati per le  concessioni, le autorizzazioni, le denunzie di inizio lavori;

– oneri di urbanizzazione;

– altri    eventuali    costi   strettamente  inerenti la realizzazione degli interventi e   gli   adempimenti   posti dal regolamento di attuazione delle disposizioni in esame”.

Alla luce della Circolare n. 121/1998 appare perfettamente comprensibile e ampiamente giustificata l’affermazione del sottosegretario Alessio Villarosa, contenuta in una FAQ firmata MEF, che la posa è esclusa dai massimali di costo dell’Allegato I.

Quindi, da un lato abbiamo l’acquisto dei materiali (serramenti, oscuranti, schermature solari), a parte l’esecuzione dei lavori (costi di installazione e posa in opera). Potremmo avere le spese professionali per l’intervento del Tecnico abilitato, se egli/ella è presente, e una voce che appare omnicomprensiva “altri eventuali    costi   strettamente  inerenti la realizzazione degli interventi”. Una voce talmente ampia che potrebbe comprendere tutto ciò che esula dal costo dei prodotti, della posa e delle spese professionali.

Un elenco prudenziale di spese detraibili

A ciò, quindi, con riferimento alle ultime tre righe dell’Allegato I, ritieniamo di dover aggiungere seppur in via prudente il costo dei materiali (serramenti, schermature solari) facendo riferimento ai costi esposti in Tabella 1 dell’Allegato I e a parte i costi di:

-eventuale prestazione di professionista abilitato;

-rilievo misure

-opere murarie eventualmente necessarie;

-smaltimento vecchi serramenti;

-posa in opera;

-opere complementari alla posa del componente serramento (controtelaio, guaine, nastri di sigillatura, sigillanti, tasselli e viti ecc);

-eventuale ricorso a ponteggi, piattaforme di sollevamento in opera e strumenti/attrezzature di cantiere,

-trasporto;

-tiro al piano;

-elaborati tecnici quali abaci, tavole di posa, file dxf;

-redazione di documenti commerciali e tecnici (dichiarazione del fornitore, pratiche Enea…);

-controllo posa in opera e collaudo finale.

Un elenco eccessivo? Si domanderà qualcuno. In realtà il mondo del serramento è diventato negli ultimi trent’anni un mondo molto articolato e complesso. L’elenco delle spese detraibili, salvo le spese professionali, corrisponde a nostro avviso perfettamente alle “opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie” di cui alle ultime tre righe dell’Allegato I e alla espressione contenuta nella Circolare n. 121/1998 “altri eventuali costi strettamente  inerenti la realizzazione degli interventi”.

Superbonus 110% Infissi: messo in sicurezza fino a tutto il 2022

Superbonus 110% Infissi: messo in sicurezza fino a tutto il 2022

Lo prevede il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dal Consiglio dei Ministri. Il Parlamento dovrà vagliarlo ed inviarlo a Bruxelles per l’approvazione del testo finale.

Alla fine, dopo tante polemiche, il Superbonus 110% Infissi è stato “prorogato” di sei mesi fino a fine 2022.

Questa è, in grande sintesi, la novità che interessa tutto il mondo dell’edilizia riguardante il Superbonus 110% infissi, e che è contenuta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza approvato dal Consiglio dei Ministri. Ora sarà al vaglio del Parlamento che lo dovrà discutere e approvare nella versione finale da inviare alla Commissione europea. Che a sua volta lo dovrà vagliare e approvare.

La legge di Bilancio 2021 aveva prorogato al 30 giugno 2022 il Superbonus e fino al 31 dicembre di quell’anno se a giugno si è effettuato il 60% dei lavori.

La misura è ora applicata anche alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2022 per gli IAC e per ulteriori sei mesi se a dicembre siano stati effettuati almeno il 60% dei lavori. Condizioni molto restrittive viste che i tempi per il completamento dei lavori da Superbonus sono molto lunghi.

Che cosa dice ora sul Superbonus il PNRR ?

Ecco il testo varato dal consiglio dei Ministri che i lettori possono rinvenire a pag. 92 dell’allegato:

Al fine di dare maggiore tempo per gli interventi più complessi, si prevede di allungare l’applicazione della misura (i) per gli IACP al 30 giugno 2023; e (ii) per i condomìni fino al 31 dicembre 2022, a prescindere dalla realizzazione di almeno il 60% dei lavori.

L’obiettivo è di aumentare in modo sostanziale il risparmio annuale generato dagli interventi di riqualificazione energetica. In termini di superficie sottoposta a riqualificazione energetica e sismica, si stimano circa 3 milioni di metri quadri riqualificati per anno, corrispondenti a circa l’1% della superficie complessivamente occupata da edifici residenziali.

Questo intervento beneficia di risorse complementari per 6 miliardi e 200 milioni dagli stanziamenti della Legge di Bilancio”.

Si tratta di un miglioramento de minimis di fronte alle voci che parlavano addirittura di tagli della misura (vedi news) considerando le richieste che provengono dai condomini, da professionisti, e dagli operatori dell’edilizia, che avrebbero desiderato un provvedimento più coraggioso fino al 2023, 2024 o perfino al 2025. Siamo di fronte a un provvedimento che sta appena decollando (vedi news) e che va aiutato semplificando al massimo le regole che lo governano.

Ma nel PNRR vi sono altri spunti molto interessanti che riguardano l’efficientamento energetico.

Vuoi sapere di più riguardo alle detrazioni fiscali e Superbonus 110%? Clicca qui.

Fonte: Guida Finestra, 15 gennaio 2021 , E. Braicovich

Riciclaggio dei profili PVC con Veka e Finestra Italiana

Riciclaggio dei profili PVC con Veka e Finestra Italiana

Il tema del riciclaggio dei profili PVC,  insieme al contesto generale che propende verso la salvaguardia del pianeta, trova la sua spinta verso la sensibilizzazione grazie a Veka e Finestra Italiana.

Quest’ultima, in occasione della SERR – Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti – ricorda perché è importante battersi per salvaguardare l’economia circolare.

VEKA, specializzata nella produzione di profili per serramenti in PVC, è molto attenta alla produzione e al corretto smaltimento dei profili, per questo dal 1993 si impegna nel processo di riciclaggio per garantire quanto più possibile un’economia circolare nel campo dei serramenti.

Nell’impianto di riciclaggio più grande e più moderno d’Europa, finestre, porte, avvolgibili e sezioni di profilo vengono completamente riciclati e quindi reimmessi nel ciclo di produzione dei profili senza perdita di qualità. Questo impianto, che si trova in Germania, è stato ampliato nel 2008 portando la capacità annuale fino a 50.000 tonnellate di materiale riciclato.

Ma cos’è la SERR?

È un’iniziativa nata e promossa all’interno del programma LIFE+ della Commissione Europea, mirato alla protezione dell’ambiente inteso come habitat, specie e biodiversità, e alla salvaguardia della salute.

L’obiettivo di questa settimana è sensibilizzare le istituzioni, le aziende e i consumatori sulle strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti delineate dall’Unione Europea, che gli Stati membri sono chiamati a seguire. In questo contesto, anche per il riciclaggio dei profili PVC si potranno acquisire coordinate precise.

In che modo? Tutti gli attori coinvolti devono organizzare delle azioni concrete per ridurre i propri rifiuti e registrarle sul portale dedicato. Inoltre negli ultimi anni si è dimostrata fondamentale la diffusione della parola sul consumo sostenibile e sull’economia circolare da parte delle migliaia di volontari che con passione e tenacia partecipano al progetto.

Le azioni svolte nell’ambito della SERR riguardano le 3 R, che sono al vertice della gerarchia dei rifiuti.

  • riduzione – valutare se veramente l’acquisto che si sta per fare è necessario, oppure se è possibile riutilizzare qualcosa che abbiamo già o chiederla in prestito
  • riutilizzo – prediligere prodotti riutilizzabili invece di quelli monouso
  • riciclaggio – opzione migliore dello smaltimento indifferenziato, ma non abbastanza virtuoso, poiché a differenza dei primi due punti si generano dei rifiuti.

Ogni edizione si contraddistingue per un tema specifico. Nel 2020 è stato scelto quello dei Rifiuti Invisibili, ovvero tutti quei rifiuti che vengono generati durante la produzione e che non vengono mai considerati. Ad esempio, la produzione di uno smartphone di poco meno di 200 g che genera ben 86 Kg di rifiuti.

Il riciclaggio dei profili PVC non è esente da discorsi e problematiche di questo tipo, perciò la spinta di Veka e Finestra Italiana risulta fondamentale per comporre una visione totale.

Posatori serramenti ed infissi qualificati a Padova

Installatori serramenti ed infissi qualificati a Padova

In ottica Superbonus 110%, sono sempre di più le figure professionali che vogliono certificare il proprio lavoro. Anche il nostro team di installatori di serramenti ed infissi a Padova ha ricevuto la certificazione di livello EQF4 di posatore caposquadra riconosciuto dall’Albo Accredia.

Che cos’è l’Albo Accredia

Accredia è l’Ente Unico nazionale di accreditamento designato dal governo italiano, in applicazione del Regolamento europeo 765/2008, ad attestare la competenza, l’indipendenza e l’imparzialità degli organismi di certificazione, ispezione e verifica, e dei laboratori di prova e taratura. Accredia è un’associazione riconosciuta che opera senza scopo di lucro, sotto la vigilanza del Ministero dello Sviluppo Economico.

Quanti sono i posatori certificati?

L’ Albo di Accredia dei posatori di serramenti ed infissi qualificati oggi vede la presenza di oltre 2000 professionisti che hanno superato gli esami secondo la norma UNI 11673-1. Una bella cifra se si pensa che il 1° luglio erano 1016 e che a metà settembre erano 1380. Oggi i posatori certificati sono il doppio rispetto al 1° luglio e il 50% in più rispetto a metà settembre. La notizia della certificazione secondo UNI 11673-2 di ulteriori posatori operanti in ambito Finstral (vedi news) ci ha spinto a verificare il numero dei posatori di serramenti certificati ma non ancora inseriti nel sito di Accredia. Oggi i posatori di infissi certificati presenti nell’Albo sono esattamente 2072. Tuttavia, alcuni organismi di certificazione ed enti di formazione come Certi.s o Dekra, hanno confermato che sarebbero almeno 8-900 i posatori che hanno superato l’esame ma che attendono per varie ragioni di approdare all’Albo. I dati raccolti ci spingono a ritenere che ben presto, Covid permettendo, l’Albo potrebbe raggiungere ”quota” 3000.

Cosa spinge i posatori a certificarsi

Il bisogno di differenziazione dai competitor operanti nel panorama serramentistico e soprattutto l’arrivo ormai prossimo di un DPR che legherà le dinamiche Ecobonus e certificazione/qualificazione dei posatori, ha spinto molti installatori di serramenti ed infissi a certificare il proprio lavoro quotidiano. Noi compresi. Tuttavia, abbiamo riconosciuto esserci almeno altri due fattori determinanti. 

Infatti, l’apparizione del Superbonus 110% ha scosso violentemente le fondamenta di un sistema ormai obsoleto, costringendo con le sue strette regole committenti, contractor e progettisti a richiedere forme di certificazione del personale impegnato nei lavori laddove queste certificazioni esistono (come cappotti e serramenti). Il secondo nuovo fattore è l’Allegato I del Decreto Requisiti Ecobonus con la sua Tabella 1 sui massimali di costo unitario. La FAQ 4.17 del MEF-Ministero dell’Economia e Finanze dell’altro giorno che ha precisato che le spese per la posa e l’installazione sono escluse dai massimali di costo spingerà chi ha ottenuto una qualificazione EQF2, EQF3 e EQF4 a richiedere e a spuntare dei premium price rispetto ai posatori non qualificati. Del resto, non è forse vero che un chirurgo spunta di più di un medico generico?

Se vuoi saperne di più sulla posa qualificata, clicca qui. 

Serramenti ed infissi con Ecobonus 110% a Padova: ultime novità

Serramenti ed infissi con Ecobonus 110% a Padova: ultime novità

Un altro importante tassello va ad aggiungersi al complicato puzzle del Superbonus 110%, in riferimento al prezziario dei serramenti ed infissi soggetti ad incentivo fiscale. E l’aiuto arriva proprio dal portale Enea.

Ma i serramenti ed infissi ad ecobonus 110%, a quale prezzo vengono venduti? E’ questa la domanda che molti esperti del settore e consumatori finali si richiedono da tempo (ne avevamo già parlato qui).

La risposta è altrettanto ardua. Infatti i prezzi degli infissi sono una variabile totale che cambia da azienda ad azienda, da cliente a cliente, da regione a regione.

Dati del portale Enea

Per fare un pò di chiarezza ed avere un quadro più realistico dei prezzi correnti sul mercato, non c‘è niente di meglio che consultare il database costituito dai dati delle detrazioni fiscali in mano ad Enea che gestisce il portale delle pratiche ecobonus. L’ente annualmente pubblica i dati sintesi degli intervento in una bella e utile pubblicazione, le Detrazioni fiscali che analizza i dati degli interventi di efficienza energetica che godono dei vari Ecobonus (vedi qui).

Ecobonus 2019: interventi di sostituzione serramenti per riqualificazione energetica:

N. Interventi Serramenti Ecobonus 2019 163755
Mq Serramenti sostituiti 2265903
Investimenti M€ 1246.9
Costo Serramenti/mq 618
Spesa media intervento serramenti 8525

Di seguito, dal grafico sopra riportato, emerge che a fronte di 163.755 interventi di sostituzione di serramenti ed infissi (per addirittura 2.265.903 mq!), il costo medio di un serramento/mq, a prescindere dal materiale, sia di euro 618,00.

Quindii dati si rivelano essere in linea con quelli che sono i prezzi/mq. stabiliti dal Decreto Requisiti Ecobonus alla Tabella 1 dell’Allegato I contenente i massimali di costo per serramenti, cassonetti, chiusure oscuranti, e schermature solari.

Costi dei serramenti da regione a regione

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Il Veneto domina il panorama serramentistico italiano, con un prezzo al metro quadro nettamente superiore alla media nazionale (€701,00/mq). Di contro, la Sicilia, complice anche una zona climatica più ‘morbida’, riporta il valore peggiore di € 531,00/mq.

 

È un grafico assolutamente straordinario. Il costo top, rilevato in Veneto, è più alto del 13,4% rispetto alla media nazionale. Quello più basso, rinvenuto in Sicilia, è sotto del 14% rispetto alla linea media nazionale. Nella banda, molto stretta, compresa tra -14% e +14% si ritrovano praticamente i prezzi dei serramenti di tutta Italia. Prezzi accettati da decine di migliaia di clienti e proposti da decine di migliaia di operatori, produttori e rivenditori, in un ambiente dalla altissima concorrenzialità.

 

Fonte: Guida Finestra, E.Braicovich, 5 ottobre 2020

Schermature solari a Padova: guida alle detrazioni fiscali 2020

Schermature solari a Padova: guida alle detrazioni fiscali 2020

Se hai intenzione di acquistare schermature solari a Padova in detrazione, ecco una rapida guida da consultare facilmente. Schermature solari, pergole bioclimatiche, pergotende e molto altro. Tutto quello che c’è da sapere sulle detrazioni fiscali valide fino al 31.12.2020.

Il team di Waterproof ha deciso di realizzare una guida relativa alle detrazioni fiscali del 50% per gli interventi di riqualificazione energetica, con focus sulle schermature solari.

Come funziona?

Le spese destinate a migliorare l’efficienza energetica degli edifici esistenti, fino ad un massimo totale di spesa di 120.000 € posa inclusa, possono ancora essere soggette a detrazione fiscale grazie al prolungamento della Legge di Stabilità. Infatti è possibile detrarre fino a 60.000 € per unità immobiliare un importo pari al 50% dell’investimento per le spese sostenute dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020. Il valore della detrazione verrà poi compensato in 10 rate a valore costante.

1. Gli immobili oggetto di posa di schermature solari che possono accedere alla detrazione sono:

Edifici residenziali di qualsivoglia categoria catastale purché riscaldati;
Immobili destinati all’attività di impresa o all’attività professionale;
Edifici che alla data della richiesta di detrazione, siano “esistenti” ossia accatastati o con richiesta di accatastamento in corso e in regola con il pagamento di eventuali tributi.

2. Possono usufruire delle detrazioni:

• I contribuenti, residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono l’immobile oggetto dell’intervento. I titolari di reddito d’impresa possono dedurre fiscalmente la quota di ammortamento della spesa sostenuta al netto dell’IVA (detraibile) ed inoltre beneficiare della presente detrazione.
persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni
i titolari di diritto reale sull’immobile
i condomini, per gli interventi sulle parti comuni condominiali
gli inquilini
coloro che hanno l’immobile in comodato
i contribuenti che conseguono reddito d’impresa
le associazioni tra professionisti
gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale

3. Le schermature solari che rientrano nella normativa devono rispondere ai seguenti requisiti:

• applicate in modo solidale con l’involucro edilizio e non liberamente montabili e smontabili dall’utente;
• a protezione di una superficie vetrata;
installate all’interno, all’esterno o integrate alla superficie vetrata;
 mobili, cioè permettere gli apporti energetici positivi impacchettandosi.
schermature “tecniche” e quindi possedere livelli di prestazione della classe di schermatura solare energetica pari a gTot ≤ 0,35. e rientrare pertanto nell’Allegato M del decreto legislativo 29 dicembre 2006,n. 311 Legge di bilancio 2019 – Legge 30 dicembre 2018 nr. 145.
• per le schermature solari sono ammessi gli orientamenti da EST a OVEST passando per SUD e sono pertanto esclusi NORD, NORD-EST e NORD-OVEST. Per le chiusure oscuranti (ad esempio persiane avvolgibili, tapparelle) sono ammessi tutti gli orientamenti;
• possedere una marcatura CE del produttore
• rispettare le leggi e normative nazionali e locali in tema di sicurezza e di efficienza energetica.

4. Le spese ammissibili in detrazione sono:

fornitura e posa in opera di sistemi di schermatura solare
eventuale smontaggio e dismissione di analoghi sistemi preesistenti
• opere provvisionali e accessorie
spese per le prestazioni professionali necessarie alla realizzazione degli interventi nonché della documentazione tecnica necessaria.

Per maggiori informazioni

www.agenziaentrate.gov.it
www.enea.it

Superbonus, Ecobonus, infissi e schermature: facciamo un pò di chiarezza

Superbonus, Ecobonus, infissi e schermature: facciamo un pò di chiarezza

In occasione della prima tappa del ‘Serramentour’, ritrovo per gli addetti ai lavori e professionisti del panorama degli infissi italiano, tenutasi a Padova, sono stati discussi i punti cardine del nuovo Ecobonus. 

In una sala gremita, sono state tante le domande poste ai relatori. E le sorprese non sono mancate, con interventi a cominciare da quello triplice dell’ing. Prisinzano di Enea.

Arrivano le FAQ su Superbonus e ecobonus

Un puntuale riepilogo dei punti essenziali del provvedimento che mira a rilanciare l’edilizia all’insegna della sostenibilità è giunto da parte dell’ing. Domenico Prisinzano di Enea che non si è sottratto alle tante domande.

Quella più frequente dei lettori è se il costo della posa sia escluso o incluso nei massimali di costo che si dovranno rispettare a partire dal giorno dopo la pubblicazione del Decreto Requisiti Ecobonus in Gazzetta ufficiale. La risposta dell’ing. Prisinzano: “Siamo in attesa di una FAQ del Ministero dello Sviluppo economico che precisi questo aspetto”.

Quali sono le opere complementari?

Altre perplessità sono emerse in riferimento alla frase che chiude l’Allegato I: “I costi esposti in tabella si considerano al netto di IVA, prestazioni professionali e opere complementari relative alla installazione e alla messa in opera delle tecnologie”. Quali allora sono le opere complementari cui sia accenna?

Sono quelle relative al solo componente serramento inteso quale bene significativo (controtelaio, guaine, nastri di sigillatura, sigillanti, tasselli e viti ecc.)? Esse comprendono anche l’eventuale ricorso a ponteggi, piattaforme di sollevamento in opera e strumenti/attrezzature di cantiere? Anche qui Prisinzano ha dovuto demandare la risposta alla imminente FAQ ministeriale.

Massimali di costo per ecobonus

L’esponente di Enea si è soffermato nuovamente sulla Tabella dei massimali di costo che comprensibilmente suscita tanta attenzione con una affermazione che ha lasciato sorpresa l’audience: “I prezzi della Tabella 1 sono di riferimento per gli interventi semplici di sostituzione degli infissi. Qualora però una realizzazione si discostasse dalla norma e richiedesse un impegno e opere particolari, si può andare in deroga ricorrendo all’istituto dell’asseverazione. Quindi, ad un tecnico abilitato che motiverà adeguatamente lo scostamento dei prezzi da quelli della Tabella nella sua asseverazione”. Una interessante apertura visto che le opere speciali sono sempre più frequenti.

Ecobonus infissi 110%: Intesa San Paolo si affida a Deloitte per la cessione del credito

Ecobonus infissi 110%: Intesa San Paolo si affida a Deloitte per la cessione del credito

Il servizio di verifica documentale, gratuito, affidato alla multinazionale di consulenza strategica, fiscale e finanziaria che oramai può vantare una pluriennale esperienza in materia

Deloitte è il partner scelto da Banca Intesa per gestire il fondamentale aspetto documentale delle pratiche della cessione del credito. Tre le direttici operative della banca: acquisizione del credito, finanziamento dell’anticipo su contratto per le imprese e prestiti ponte.

L’intervento di Intesa San Paolo, spiega Anna Roscio, responsabile Marketing imprese del gruppo, consiste “ innanzitutto nell’acquisizione dei crediti di imposta (legati all’esecuzione dei lavori agevolati col Superbonus del 110%, ma anche con gli altri bonus) sia delle imprese, che praticano lo sconto in fattura ai clienti, sia degli stessi possessori degli immobili che intendono cedere il loro credito. In più interveniamo con un servizio gratuito di verifica documentale con un partner specializzato che è Deloitte».

Svelato quindi il nome del partner “documentale” che gestirà la piattaforma ovvero Deloitte, multinazionale di consulenza strategica, fiscale e finanziaria, che opera sul tema della cessione del credito da almeno tre anni. L’altra informazione che fornisce Roscio è che il servizio sarà gratuito.

Ma c’è di più. Parlando del prezzo d’acquisto del credito Roscio conferma quanto da noi pubblicato qui che il prezzo di acquisto è di 100€ per ogni 110€ di credito fiscale maturato. Dice: “Questo prezzo è fisso e non è un’offerta promozionale di qualche mese. È un elemento di certezza per le imprese. L’impresa sa fin dall’inizio che, realizzati i lavori e maturato il credito, può contare sulla sua cessione garantita. Noi diamo certezze anche sui tempi: nel momento in cui il credito sarà nel nostro cassetto fiscale, lo renderemo liquido in 5 giorni lavorativi”. Altra informazione importante, se verrà confermata dai fatti.

Come avviene l’intervento di Deloitte?

Sempre la responsabile Marketing di Banca Intesa: “Per scongiurare il rischio di errori noi offriamo gratuitamente un servizio di accompagnamento per chi voglia cedere il credito. L’impresa che vuole utilizzarlo si registra su una piattaforma specifica e vi carica tutta la documentazione richiesta: elaborati progettuali, asseverazioni, visti. Gli esperti di Deloitte la esaminano e danno il responso, chiedendo eventualmente integrazioni o correzioni. A quel punto stiamo tutti più sicuri del risultato».

Non vorremmo sbagliare ma il costo zero dell’intervento è citato pure nella pagina del sito di Deloitte (clicca qui) laddove si afferma “Ai fini della cessione del credito o dello sconto in fattura, le norme prevedono il rilascio di un visto di conformità che richiede la conoscenza delle caratteristiche dell’appalto al fine di confermare che la documentazione sia conforme alle procedure e agli indici di efficientamento energetico e antisismico raggiunti…. Le spese del visto di conformità rientrano tra quelle detraibili al 110%. Affidarsi fin dall’inizio a soggetti esperti e affidabili è dunque a costo zero e rappresenta un elemento fondamentale per mettere in sicurezza il Superbonus 110%”.

La piattaforma sviluppata dalla multinazionale entra in gioco anche per i privati. Sempre Roscio: “Se un privato non vuole ottenere lo sconto in fattura dall’impresa, ma vuole cedere il credito alla banca, lo può fare seguendo procedure analoghe, potendo contare anche in questo caso sul servizio di consulenza di Deloitte. E ugualmente può ottenere un finanziamento ponte”.

 

Fonte: Il Giornale del Serramento, E. Braicovich, 26 agosto 2020